“I Siciliani” di A. Stancampiano

Nel panorama contemporaneo, la “meridionalità” – come generalizzazione – resta saldata ai pregiudizi spiccioli dei media che sovrastano l’identità delle regioni del Sud e contribuiscono all’impantanarsi dialettico di uno Stato ancora fortemente diviso tra “noi” e “loro”, di una “questione meridionale” mai risolta che, nel balletto di questo o quel paternalismo in punta di istogramma, dimentica coscientemente la ricchezza culturale di metà Italia.

Limitandoci alla regione del titolo, se chiedeste a chiunque di elencarvi cinque autori siciliani, eliminate le scelte facili propagate da teatro prima e televisione poi (Camilleri, insomma), saltati a pié pari quelli studiati a scuola e limitati al “vivente” o perlomeno al secondo dopoguerra per scornare tutti i furbetti che tirerebbero subito in ballo Verga e Pirandello…si aprono scommesse su quanti arriverebbero al numero cinque.

Eppure, la ricchezza culturale della Sicilia in un 2024 dove, come un incubo, ritorna il Ponte sullo Stretto, è tale che chiunque dovrebbe non tanto “vergognarsi” di ignorare – lasciamo certa retorica agli snob da salotto – ma piuttosto interrogarsi se davvero non ci siano autori/autrici siciliani contemporanei che valga la pena conoscere (1, 2). Se, insomma, non siamo tutti accecati da un panorama che ripropone ovunque sempre i soliti dieci nomi, un elenco tutto sommato arido, autoreferenziale, ridondante nello stile e nei temi trattati.

Ambra Stancampiano, messinese, è proprio una di quelle autrici che “vale la pena”, anzi: è una di quelle autrici che quando le scopri non le lasci più.

Classe 1987, ha studiato all’Università di Messina e frequentato il biennio alla Scuola Holden: dopo l’esordio con “Storie bestiali” (Orablu Edizioni, 2015) ha autopubblicato l’antologia “Mostri di Sicilia”, raccolta di fiabe dedicate a creature mitologiche e credenze popolari della Sicilia, arricchite dalle illustrazioni di Martina Garzia, e la raccolta personale “I Siciliani” (2020). Ha curato per Delos Digital le collane “Heroic Fantasy Italia” (con Giorgio Smojver) e “Cani, Gatti & C”. Inoltre, Stancampiano è editor e come autrice e redattrice ha collaborato con diversi portali di narrativa e intrattenimento, come “Minuti Contati”.

"In paese si dice che nonna Santuzza sia una mavàra, e le comari sputano sulla strada polverosa dopo che lei passa; ogni tanto, però, vengono a trovarci con la faccia grigia e lo sguardo sconfitto, portano regali e la trattano con rispetto, come fanno con padre Fazio".
Ambra Stancampiano
Dal racconto "Occhi chiusi"
La copertina del libro.

I dieci racconti dell’antologia dipingono una Sicilia stanca, malinconica, e allo stesso tempo perseguitata dall’angoscia di emergere per ribellarsi a un immobilismo stantio, a una familiarità percepita come mediocre. Le ambientazioni più moderne o quantomeno realistiche (“Sul bisòlo I, II, III, IV”, “BMW”, “Le rondini e la luna”, “Conigli”) ritraggono il rimpianto, a volte addirittura lo sdegno, di chi si sente fuori posto nel modo peggiore, non per l’incomprensione degli altri, ma per il disprezzo delle proprie origini, attanagliato da una pretesa di rivalsa priva di talento, aggrappato alla salvifica superficialità del possesso. Tuttavia, se l’amarezza di questi racconti colpisce nel suo travalicare i confini della quotidianità per trasformarsi in critica sociale ed estendersi in manifesto generazionale, è nel campo del fantastico popolare che Stancampiano mostra tutta la sua bravura come scrittrice: “Triste Mietitura”, “Occhi chiusi” e soprattutto “Colapesce” (3).

I racconti de “I Siciliani” sono permeati di fatalismo e inquietudine, ma anche di rabbia, poesia, delicatezza: con disincantata familiarità e rabbiosa malinconia, attraverso figure archetipiche e antieroiche, Stancampiano ritrae una Sicilia di (dis)illusioni e (ri)scoperte.

Di letteratura e “sicilianità” parleremo presto con l’autrice: seguiteci!

Note

1 Vi lasciamo qui un po’ di scrittori e scrittrici siciliani e viventi: Nadia Terranova, Enzo Russo, Gaetano Savatteri, Tea Ranno, Stefania Auci, Elvira Seminara, Viola Di Grado, Santo Piazzese, Alfio Caruso, Nino Martino, Melissa Panarello, Beatrice La Tella.

2 Per la musica: il Maestro Battiato, indimenticato e indimenticabile, ma noi suggeriamo anche Carmen Consoli, Stocca, Madbuddy, Uattorio, Fritz Da Cat, i Marta sui Tubi, il duo Colapesce e Di Martino.

3 “Colapesce”: un’autrice che abbia raggiunto una tale efficacia narrativa dovrebbe conquistare un posto in prima fila nel panorama della letteratura di genere.