Cari a-mici,
Oggi vi segnaliamo il nuovo libro di Diego Lama, “Tutti si muore soli”, disponibile in cartaceo e in ebook.
In questo romanzo, pubblicato da Mondadori i primi di giugno, ritroviamo il commissario Veneruso, già protagonista di alcuni racconti di Lama (come “Tre cose”, vincitore del Premio Gran Giallo Città di Cattolica 2015), e di altri tre romanzi, tra cui “La collera di Napoli”, vincitore del Premio Tedeschi 2015.
Il commissario Veneruso è un personaggio sui generis: “tignoso e istintivo”, come leggiamo nella scheda-libro (ne trovate un estratto qui di seguito), ma anche “un uomo solo, sporco, brutto, cattivo […], però estremamente sensibile, [che] arriva alle soluzioni col ventre, con la pancia, non con l’intelletto, con la testa”, come dice lo stesso Lama nella rubrica “Note a bordo pagina” del canale YouTube Libri Mondadori.
Ambientato a Napoli il 28 luglio 1883 (il giorno del terremoto di Ischia), scritto come un unico piano sequenza, “Tutti si muore soli” è un giallo storico che vede tre indagini parallele: l’omicidio di una baronessa, quello di uno studioso di Milano pugnalato nella Biblioteca Nazionale e, infine, il massacro di una prostituta dodicenne. Tre delitti, “ognuno consumato in un angolo diverso di una città che ha tante anime quante stelle sopra i palazzi […]. Capitolo dopo capitolo, […] Veneruso continuerà a oscillare tra le ville nobiliari e i quartieri tetri anche di giorno, solo per scoprire che non è semplice capire dove l’umanità dà il peggio di sé, e che tra i tanti assassinii che si stanno consumando tra i vicoli di Napoli c’è anche quello di una lingua e di un’intera cultura”.
Per un approfondimento, rigorosamente spoiler-free, vi suggeriamo l’intervista a Lama di Paola Pioppi, per il canale YouTube “La passione per il delitto”, che trovate qui. Se, invece, volete conoscere meglio l’autore, il suo metodo di lavoro, e saperne di più sul commissario Veneruso, vi indirizziamo verso questa bella intervista di Roberto Mistretta a Diego Lama per MilanoNera.
Come abbiamo potuto leggere in un approfondimento inviatoci proprio dall’autore (…grazie, Diego!), “il tema in filigrana di questa storia sono le parole, la morte delle parole, la morte di un idioma – il napoletano […] – ucciso dai suoi stessi parlanti e relegato alla classe debole in funzione della modernità […]”. Non a caso, uno dei luoghi al centro di “Tutti si muore soli” è la Biblioteca Nazionale, che “[…] sembra essere un labirinto vuoto, in rovina e pieno di invisibili crepe. […] In qualche modo [il finale] fa capire a Veneruso che la distruzione – delle parole, del regno, della gloria e del suo mondo – è da tempo avviata”.
Diego Lama (Napoli, 1964) è architetto e giornalista. Nella narrativa, ha esordito con il racconto breve “Rebecca” nell’antologia “Una frase, un rigo appena” (Einaudi, 1994), secondo classificato al concorso omonimo al quale hanno partecipato oltre quindicimila persone. In seguito, i suoi racconti hanno spaziato dall’horror, al thriller, alla fantascienza (vi lasciamo qui il link alla sua scheda su Delos Digital). Nel 2014 nasce il commissario Veneruso: protagonista di alcuni racconti, tra i quali ricordiamo “Tre cose”, vincitore del Premio Gran Giallo Città di Cattolica 2015, lo ritroviamo ne “La collera di Napoli”, romanzo vincitore del Premio Tedeschi 2015 pubblicato da Mondadori prima nella collana “Il Giallo Mondadori” e poi, l’anno successivo, negli Oscar. In seguito, sempre per Mondadori, Lama ha scritto altri due romanzi sul commissario napoletano: “Sceneggiata di morte” (2016) e “La settima notte di Veneruso” (2018).
Diego Lama è anche vignettista ed è stato curatore dell’antologia “Delitti al museo”, assieme a Franco Forte. Inoltre, ha pubblicato anche alcuni libri di architettura (“Storie di cemento”, 2007; “Cemento romano”, 2010; “Amazing Houses“, 2014, tutti e tre pubblicati da Clean Edizioni). Nel 1994 ha fondato e diretto la rivista di architettura “Ventre”: a oggi, dirige “Arkeda”, anch’essa dedicata all’architettura, e il magazine enogastronomico “Gustus”. Accanto al lavoro come giornalista (per esempio, è curatore di rubriche di architettura e urbanistica su diversi quotidiani), Diego Lama è anche tra i soci fondatori della onlus “Made in Earth” che nei Paesi in via di sviluppo realizza progetti umanitari (soprattutto “nel campo del project management, dell’economia, dell’ingegneria strutturale e dell’energia”, come si può leggere nel loro sito).