Il cambiamento avvenne nel 2016, quando la biologa Patricia Franklin, grazie a un virus, causò una mutazione improvvisa nel patrimonio genetico di tutte le donne in ogni angolo del pianeta; iniziò così una nuova era nella quale il genere femminile, “perfettificato”, divenne il “sesso forte”. Nel 2295, 279 anni dopo la mutazione Franklin, le donne hanno bellezza, forza fisica e, soprattutto, potere. In questa nuova società matriarcale e sessista vive Lisandro, giovane uomo timido e insicuro, alla ricerca del suo posto nel mondo.
Attraverso l’espediente della mutazione Franklin, Laura Silvestri racconta, specchiata “al maschile”, alcuni aspetti della società di oggi: l’opera, un racconto lungo, descrive pochi, ma significativi, episodi della vita del protagonista – fatti e comportamenti che l’abitudine ci porta troppo spesso a sottovalutare, ma che, grazie a questo cambio di prospettiva tanto semplice quanto intelligente, mostrano tutta la loro crudele assurdità.
L’autrice si inserisce in un filone letterario “femminista” (nella sua accezione più generale) che ha predecessori illustri: da John Wyndham, che con “Considera le sue vie” e “Il lichene cinese” fu un precursore, a Doris Lessing (“Memorie di una sopravvissuta”) e Ursula Le Guin (“La mano sinistra delle tenebre”), Margaret Atwood (“Il racconto dell’ancella”) fino ad opere più recenti come “Persepolis” di Marjane Satrapi e tantissime altre. La mutazione Franklin è, come abbiamo detto, un pretesto – un po’ debole dal punto di vista strettamente scientifico, ma questo non ha importanza, perché il racconto di Laura Silvestri non è un trattato di microbiologia: piuttosto è una riflessione, a tratti anche molto amara, sul presente, sulla società com’è e come la vorremmo.
“La notte in cui tutte le donne” è un racconto di fantascienza sociale, non a caso pubblicato nella collana “Futuro Presente” (Delos Digital), che si legge più che volentieri grazie a uno stile fresco e brillante. Durante la lettura, ci si chiede se possa essere davvero possibile un mondo giusto o se, al contrario, siamo destinati ad oscillare in eterno nella dicotomia oppressi/oppressori, intrappolati in una “cultura della prevaricazione” che non lascia via di uscita. Laura Silvestri prova a dare una risposta anche a questo, con un finale aperto che lascia intravedere la speranza di “un perfetto, riconoscente, armonioso equilibrio” dove l’amore, l’empatia, la solidarietà siano i pilastri di quel mondo libero per il quale tutti noi, uomini e donne, possiamo e dobbiamo lottare.
Oskar Felix Drago
Laura Silvestri, “La notte in cui tutte le donne”, Delos Digital, 2016, pp. 33, € 1,99 ebook.