Si può scrivere per molte ragioni. Si può scrivere perché si ha un contratto di lavoro, perché si ha una commissione, perché ci si annoia. Perché si vuole comunicare qualcosa, per lasciare una testimonianza, per sfogarsi un po’. Si può scrivere semplicemente perché ci si è abituati. Oppure si può scrivere per amore. Ecco, questo libro è stato scritto per amore.
Il 24 agosto 2016 un devastante terremoto ha scosso il Centro Italia.
Centinaia di morti, milioni di euro di danni, lesioni incalcolabili al patrimonio artistico italiano: raccontare la tragedia è difficile e forse le parole non riescono a dire abbastanza. Eppure, scrive l’autrice, se ne può e deve parlare: per non dimenticare com’era quest’angolo d’Italia e per guardare avanti, ricostruire, vedere risorgere Amatrice e gli altri paesi.
Questo libro racchiude i ricordi di Emma Moriconi, giornalista nata ad Amatrice. Nella prima sezione del volume, “Amatrice com’era”, si dipinge la città, le sue chiese, i viottoli, i negozi, le case di pietra, il territorio della Conca Amatriciana con le sue settanta frazioni: è un viaggio commovente, attraverso le memorie di una donna che tanto ha amato e ama la sua terra “dolce amara”.
È impossibile non emozionarsi lungo queste pagine: leggere del presente, dopo la tragedia, attraverso le testimonianze anche fotografiche raccolte nel libro, colpisce forte, come un pugno. Eppure, Amatrice “com’era” diventa Amatrice “come sarà”, come la rivogliamo: le case di Corso Umberto I, la Chiesa di Sant’Agostino, Porta Carbonara e mille altri angoli della Conca Amatriciana rifioriranno, come accadde dopo il terremoto del 1639, grazie alla forza di un popolo coraggioso e fiero.
Il libro vede i contributi di Sergio Pirozzi, il sindaco della città, e Don Savino D’Amelio, parroco di Amatrice; oltre alla “Relatione” del terremoto del 1639, redatto da Carlo Tiberij Romano, il libro raccoglie “Chiarina, la Luce della Fede”, storia di Chiarina Valente e della Madonna di Filetta, raccontata da Edgardo Prosperi e messa in scena nella Chiesa di San Francesco nel 1986; “Fate e streghe dei Monti della Laga”, testo in versi composto dai giovani di Don Sante Paoletti e messo in scena nel chiostro della Chiesa di Sant’Agostino nel 2004; infine, il volume si chiude con i contributi di Marco Buonasorte (“Core romano, sangue amatriciano”), Tommaso Quattrocchi (“Memorie d’autore”) e don Luigi Aquilini (“Amatrice ferita risorgerà”).
I diritti d’autore di “Amatrice, dolce amara terra mia” saranno interamente devoluti al Comune di Amatrice, per la ricostruzione della Città, alla quale tutti noi possiamo contribuire anche attraverso donazioni dirette (IBAN: IT 13 W 08327 73470 0000 0000 5050).
Oskar Felix Drago
Emma Moriconi, “Amatrice, dolce amara terra mia”, Edizioni Minerva, 2016, pp. 144, € 10. Nel maggio 2018 è stata pubblicata un’edizione aggiornata, con nuovi testi e nuove immagini che testimoniano ciò che è stato fatto un anno dopo il sisma: pp. 176, € 10,97.